Rappresenta l’ultimo stadio clinico del linfedema degli arti inferiori, il V stadio. L’arto perde completamente la sua normale conformazione anatomica ed assume, soprattutto per l’imponente edema della caviglia e della gamba, una forma cilindrica, del tutto simile all’arto di un elefante. In associazione a questa alterazione morfo-strutturale è anche frequente una concomitante alterazione cutanea in […]
Si tratta di un segno clinico, che può essere descritto come un rigonfiamento visibile e palpabile di un tessuto, causato da un accumulo di liquidi nell’interstizio cellulare. Può avere origine infiammatoria, cardiogena, linfatica, venosa, renale o mista.
Rappresenta il maggior dotto linfatico dell’organismo (calibro tra i 5-8 mm) e costituisce la via principale di scarico della linfa nel torrente venoso. Nasce dalla confluenza del tronco linfatico intestinale e dei tronchi linfatici lombari destro e sinistro a livello della I-II vertebra lombare. Inizialmente può presentare una dilatazione sacciforme detta Cisterna Chyli o Cisterna
I vasi linfatici di maggiore calibro prendono origine dalla confluenza dei collettori efferenti post-linfonodali e riversano la loro linfa nel dotto toracico o direttamente nel circolo venoso. I più importanti sono i tronchi (o dotti) linfatici giugulari, succlavi, bronco-mediastinici e la grande vena linfatica destra (speculare al dotto toracico).
Dotto linfatico principale Leggi tutto »
E’ attualmente l’esame diagnostico più diffuso per lo studio non invasivo delle strutture vascolari, siano esse venose che arteriose. L’ecocolordoppler unisce la tecnologia ultrasonografica con il principio fisico del doppler, permettendo così di visualizzare con buona approssimazione i vasi oggetto di studio, individuarne la corretta anatomia e la presenza di stenosi od eventuali placche ateromasiche
Eco-color-doppler Leggi tutto »
Può capitare frequentemente che i pazienti affetti da linfedema lamentino dolori all’arto interessato. In linea teorica, la stasi linfatica cronica non è dolorosa, ma l’entità dell’edema può portare alla compressione ab estrinseco del fascio vascolo-nervoso con conseguente sofferenza su base meccanica. Inoltre il peso dell’arto, in alcuni casi più che raddoppiato, può sovraffaticare le strutture
Dolore in patologia linfatica Leggi tutto »
Vengono definiti “diuretici” tutti i farmaci in grado di aumentare la diuresi e quindi il volume urinario escreto giornalmente. La maggior parte dei diuretici agisce direttamente sul nefrone, attivando specifiche proteine di trasporto situate sulla membrana delle cellule epiteliali. Il loro ruolo nella patologia linfatica è molto limitato. I diuretici vengono utilizzati soprattutto nel periodo
La diosmina, che appartiene alla famiglia dei gamma-benzopironi o bioflavonoidi, è la sostanza maggiormanete attiva sulle vene, sul sistema linfatico e sul microcircolo in genere. Questa sostanza deriva dal flavedo delle Aurantiacee (buccia del limone, delle arance, dei mandarini e di altri frutti citrini), ma può essere anche ottenuta per semisintesi in laboratorio.
Il destrano è un polimero sintetico del glucosio, che può avere un peso molecolare di 40.000 o di 70.000 dalton. Le molecole più piccole, quelle da 40.000 dalton, hanno un effetto “anti-sludge”, che favorisce la microcircolazione, e per questo motivo vengono spesso utilizzate in microchirurgia per evitare l’insorgenza di fenomeni microtrombotici delle anastomosi linfatico-venose. Il
Il “Dermal Black Flow” si evidenzia nelle situazioni cliniche di importante linfostasi, durante le quali si assiste ad un importante reflusso di linfa negli strati più superficiali della cute
Dermal Black Flow Leggi tutto »
